Tipi di anestesia nella mastoplastica additiva e loro influenza sul ricovero

La mastoplastica additiva, intervento volto ad aumentare il volume del seno tramite l’impianto di protesi, è una delle procedure di chirurgia estetica più richieste. La scelta del tipo di anestesia non è un aspetto secondario: incide infatti sulla sicurezza dell’operazione, sul comfort della paziente e sulla durata della degenza. Le linee guida AICPE indicano chiaramente le opzioni disponibili e i criteri che orientano la decisione finale. In questo articolo analizzeremo le principali tipologie di anestesia impiegate e come queste determinano le modalità di ricovero.

Anestesia locale assistita: un’opzione selezionata

Una delle possibilità è l’anestesia locale con assistenza anestesiologica, spesso abbinata a una sedazione leggera. In questo approccio, il chirurgo inietta anestetici locali nell’area mammaria, garantendo l’assenza di dolore. L’anestesista monitora costantemente i parametri vitali della paziente e, se necessario, somministra sedativi endovenosi per mantenere uno stato di rilassamento.

L’anestesia locale è indicata nei casi in cui l’intervento sia relativamente breve e poco invasivo, per esempio in pazienti che desiderano un aumento modesto di volume o hanno una buona tolleranza allo stress operatorio. Tuttavia, la capacità di collaborare è essenziale: la paziente deve restare immobile per tutta la durata dell’atto chirurgico.

Secondo le linee guida internazionali, questa modalità può essere adottata in regime di Day Surgery, cioè con dimissione nelle stesse ore successive all’intervento. In ogni caso, è obbligatorio prevedere un periodo di osservazione post-operatoria, che può durare alcune ore, per verificare l’assenza di reazioni avverse agli anestetici o di complicanze precoci come ematomi o ipotensione.

Sedazione profonda e day surgery: sicurezza e comfort

Una soluzione intermedia tra la locale e la generale è l’anestesia locale con sedazione profonda. In questo caso, la paziente è in uno stato di sonno farmacologico, senza percezione cosciente dell’operazione. Si tratta di una forma di sedazione più profonda che richiede la presenza continuativa dell’anestesista e di un monitoraggio attento di frequenza cardiaca, pressione arteriosa, saturazione di ossigeno ed elettrocardiogramma.

La sedazione profonda è spesso preferita quando l’intervento dura più a lungo o comporta manovre più invasive, come il posizionamento sottomuscolare delle protesi. La paziente non ha memoria dell’atto chirurgico, e al risveglio può essere dimessa dopo un’osservazione di circa 6-8 ore, a condizione che i parametri vitali siano stabili e che non si verifichino episodi di nausea o ipotensione.

Questa modalità è compatibile con il regime di Day Surgery, sempre che la paziente sia in buone condizioni generali, sia adeguatamente accompagnata e disponga di un domicilio idoneo per la convalescenza. In caso contrario, può essere necessario un ricovero di una notte.

Anestesia generale e ricovero protratto

Nei casi di maggiore complessità o quando la paziente desidera la massima tranquillità, si sceglie l’anestesia generale. In questo scenario, la paziente viene intubata e mantenuta in uno stato di incoscienza totale, con controllo costante di tutte le funzioni vitali. L’anestesia generale è spesso raccomandata quando si effettuano interventi combinati (ad esempio, mastopessi associata) o quando si inseriscono protesi di volume importante che richiedono tempi operatori più lunghi.

Le linee guida specificano che l’anestesia generale può avvenire sia in regime di Day Surgery sia con ricovero protratto, in base alla durata dell’intervento e alla ripresa post-operatoria. Molti centri di chirurgia estetica prevedono una notte di osservazione in clinica per garantire che le funzioni cardio-respiratorie siano completamente stabili e che il dolore sia adeguatamente controllato.

Il vantaggio principale di questa opzione è il comfort totale: la paziente non avverte alcuna sensazione durante l’intervento e si risveglia con il risultato già definito. D’altra parte, il recupero richiede più tempo e spesso si associa a una maggiore incidenza di nausea post-operatoria, che viene gestita con farmaci specifici.

Scelta personalizzata e gestione del post-operatorio

La decisione sul tipo di anestesia si basa su una valutazione complessiva: le caratteristiche fisiche della paziente, la durata prevista della procedura, l’esperienza del chirurgo e il contesto clinico. Non esiste un’unica soluzione valida per tutti: ogni paziente riceve una proposta personalizzata che tenga conto del suo profilo di rischio e delle sue preferenze.

Indipendentemente dal metodo prescelto, la paziente deve essere informata con chiarezza su benefici e limiti di ogni approccio, nonché sulle modalità di monitoraggio e assistenza nel post-operatorio. È importante che comprenda che il periodo di osservazione è parte integrante della sicurezza e non rappresenta una complicazione.

Infine, è fondamentale pianificare in anticipo l’organizzazione del rientro a casa e la presenza di un accompagnatore nelle prime 24 ore, specialmente dopo l’anestesia generale o la sedazione profonda. Una gestione attenta di questa fase riduce il rischio di complicanze e favorisce un recupero sereno, consolidando i risultati estetici e il benessere della paziente.