Lipofilling del seno

È una metodica di chirurgia plastica al seno che consente di incrementare i volumi di specifiche zone corporee mediante un autotrapianto di tessuto adiposo estratto da un’altra zona del corpo del medesimo soggetto. Recenti ricerche hanno dimostrato che la tecnica deve essere usata solo in alcuni specifici casi perché la stesse potrebbe presentare alcune complicazioni ed effetti collaterali rilevanti. In particolare è noto che il tessuto adiposo infiltrato tende a riassorbirsi anche solo parzialmente. Il riassorbimento dell stesso lascia segni nella sede d’infiltrazione che potrebbero essere confusi durante una mammografia con il tumore al seno. In questo caso la gestione della paziewnte diventa complicata perché ogni mammografia evidenzierebbe tale condizione nascondendo con un risultato falso positivo eventuali veri problemi.

La procedura di lipofilling segue un protocollo scientifico autorevole formato in tre fasi consecutive.

  1. Raccolta delle adipocita da una zona donatrice con la procedura della liposuzione.
  2. Preparazione delle adipocita prelevate con una centrifugazione specifica con caratteristica tale da separare le cellule di grasso dal resto.
  3. Reiniezione del materiale centrifugato con una metodica tridimensionale che aiuta la angiogenesi, necessaria per la sopravvivenza cellulare.

Lipofilling del seno : Difetti estetici correggibili

I problemi estetici comunemente corretti con la metodica del lipofilling al seno sono:

  1. Scarsa copertura della protesi mammaria
  2. Asimmetria mammaria
  3. Volume del seno lievemente insufficiente
  4. Avvallamenti

Il lipofilling al seno attualmente è consigliato solo al di fuori del perimetro della ghiandola mammaria e unicamente per piccole correzioni. Per aumentare il volume del seno è consigliabile invece scegliere la mastoplastica additiva. Questa procedura rimane attualmente la più sicura ed efficace.

 

Lipofilling al seno: Costi della procedura

La tecnica chirurgica in questione ha un range molto ampio di costo in quanto è ipotizzabile un piccolo intervento con un basso volume adiposo trasferito oppure un lipofilling importante con un alto volume di grasso trasferito. In alcuni casi si programma più di una sessione per aumentare il volume in maniera considerevole.

Mastopessi e riduzione del seno

La mastoplastica riduttiva
È un intervento che ha lo scopo di ridurre e rimodellare il seno mediante l’asportazione del tessuto adiposo e ghiandolare. Oltre che per ragioni estetiche, la mastoplastica riduttiva viene eseguita anche per prevenire eventuali danni alla colonna vertebrale dovuti al portamento e alla postura delle donne con un seno eccessivamente pesante.

La mastopessi
Con questo intervento è possibile correggere la ptosi mammaria o mastoptosi, ossia il seno cadente. L’intervento consiste nel sollevare più in alto la mammella e fissarla alle costole o ai muscoli pettorali.
Se, oltre ad avere un aspetto cadente, il seno appare anche come svuotato, durante l’intervento è possibile restituirgli consistenza inserendo una protesi. Procedendo il processo di invecchiamento può essere necessario ripetere l’intervento.

Mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva si esegue per ingrandire un seno di piccole dimensioni o in caso di ptosi mammaria, ovvero di un abbassamento del seno dovuto a un cedimento del tratto fibroso tra i lobuli delle ghiandole mammarie. L’intervento consiste nell’inserimento di due protesi e generalmente viene eseguito in anestesia generale. La degenza dura un paio di giorni e la guarigione completa avviene in un paio di settimane. Una protesi al seno dura mediamente 15 anni; può essere necessario sostituirla se il seno si indurisce. La protesi, in ogni caso, andrà controllata almeno una volta all’anno. Dopo aver subìto un intervento di mastoplastica additiva è possibile allattare perché la ghiandola mammaria resta intatta. È molto importante, prima di sottoporsi alla mastoplastica additiva, porsi il problema di come ci si sentirà dopo. Non è detto che ci si abitui a un seno nuovo; il ritocco chirurgico, infatti, incide su tutto I aspetto del corpo e impone, in certi casi, anche cambiamenti di postura e di portamento. Né va dimenticato che un intervento di questo tipo, che prevede l’introduzione di una protesi, potrebbe incidere negativamente sul desiderio sessuale del partner, il quale, proprio per questa ragione, dovrebbe essere coinvolto nella decisione se fare o non fare l’intervento.

Chirurgia estetica seno

Non accettare il proprio corpo a causa di un “seno brutto” o immaginato tale crea una serie di problemi psicologici che la chirurgia plastica sembra poter eliminare. Va però ricordato che molto spesso l’insoddisfazione per il proprio corpo nasce non da come è fatto il corpo, ma da una condizione psicologica di insicurezza che può avere radici nascoste e molto profonde: e una condizione psicologica non può essere migliorata acquisendo 1-2 taglie di reggiseno in più (oppure in meno). Prima di decidere di ricorrere alla chirurgia plastica per modificare il proprio seno, è perciò opportuno riflettere molto bene, consigliarsi con un amico saggio oppure con uno psicologo, e anche domandarsi se non si stiano inseguendo assurde mode. A un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva è invece opportuno ricorrere per i problemi, ben più gravi, derivanti dall’asportazione parziale o totale di una o di entrambe le mammelle a seguito di un cancro al seno.