{"id":413,"date":"2023-11-20T12:16:41","date_gmt":"2023-11-20T12:16:41","guid":{"rendered":"http:\/\/chirurgia-estetica-seno.com\/?p=413"},"modified":"2023-11-20T12:36:04","modified_gmt":"2023-11-20T12:36:04","slug":"rottura-delle-protesi-quali-complicazioni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/chirurgia-estetica-seno.com\/rottura-delle-protesi-quali-complicazioni.html","title":{"rendered":"Rottura delle protesi. Quali complicazioni?"},"content":{"rendered":"

Gli impianti mammari, utilizzati sia per l’ingrandimento (augmentation) che per la ricostruzione del seno (dopo un intervento chirurgico per il cancro o un infortunio), sono disponibili in due tipi: quelli riempiti di soluzione salina e quelli riempiti di gel di silicone. Entrambi i tipi hanno un guscio esterno in silicone, ma differiscono per il contenuto e la sensazione al tatto. Gli impianti salini sono riempiti con acqua salina sterile e sono disponibili per persone dai 18 anni in su, mentre quelli in silicone, che tendono ad assomigliare di pi\u00f9 al seno naturale, sono disponibili per persone dai 22 anni in su per l’ingrandimento e a qualsiasi et\u00e0 per la ricostruzione\u200b\u200b.<\/p>\n

Entrambi i tipi di impianti presentano rischi simili, tra cui la formazione di tessuto cicatriziale che altera la forma dell’impianto (capsular contracture), dolore al seno, infezione, cambiamenti nella sensazione del capezzolo e del seno (spesso temporanei), e il rischio di perdite o strappi. Potrebbe essere necessario un ulteriore intervento chirurgico per rimuovere o sostituire gli impianti in caso di questi problemi. Esiste inoltre un basso rischio di sviluppare un tipo di cancro noto come linfoma anaplastico a grandi cellule associato agli impianti mammari (BIA-ALCL), specialmente con impianti con un guscio esterno testurizzato o in poliuretano\u200b\u200b.<\/p>\n

In caso di rottura dell’impianto, la procedura varia a seconda che si tratti di un impianto salino o di silicone. Se si rompe un impianto salino, questo si appiattisce, modificando la dimensione e la forma del seno, ma la soluzione salina che fuoriesce non rappresenta un rischio per la salute. Per gli impianti in silicone, una rottura pu\u00f2 non essere immediatamente evidente poich\u00e9 il silicone tende a rimanere intrappolato nel tessuto cicatriziale che si forma attorno all’impianto, noto come rottura silenziosa. Sebbene il gel di silicone fuoriuscito non sia considerato dannoso per la salute, pu\u00f2 spostarsi in altre parti del corpo. La rimozione del silicone al di fuori del seno \u00e8 spesso evitata a causa del rischio di danneggiare altri tessuti\u200b\u200b.<\/p>\n

Prima di optare per gli impianti mammari, \u00e8 importante considerare alcuni aspetti. Gli impianti non impediscono al seno di cedere e potrebbe essere necessario un sollevamento del seno oltre all’impiantazione. Gli impianti non sono garantiti per tutta la vita e spesso necessitano di sostituzione a causa di rotture o formazione di tessuto cicatriziale. Dopo l’intervento, il seno continua a cambiare a causa di fattori come l’invecchiamento e le variazioni di peso. Le mammografie potrebbero diventare pi\u00f9 complicate e potrebbe essere necessario un esame con risonanza magnetica, specialmente per chi ha impianti in silicone. Gli impianti mammari possono anche interferire con l’allattamento e generalmente le spese relative non sono coperte dalle assicurazioni se l’intervento \u00e8 esclusivamente estetico. In caso di rimozione degli impianti, potrebbe essere necessario un ulteriore intervento chirurgico per adattare l’aspetto del seno\u200b.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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